Camillo Barrett,
nacque a Genova il 24 agosto del 1851.
Il padre, Edward Barrett fu Thomas, di New Orleans (USA), era Ufficiale della Marina degli
Stati Uniti d’America, discendente dalle più nobili famiglie della Louisiana.
In quegli anni si trovava con la flotta nel Mediterraneo, per difendere gli interessi americani
nei mari italiani e greci; oltre le varie imprese da lui compiute e descritte alla sua morte dal New York
Times e dal New York Tribune, merita di ricordare che scrisse diverse opere
d'argomento militare e marittimo, alcune delle quali sono ancor oggi pubblicate e studiate (ad es: Gunnery Instructions, Naval Howitzer).
Sito ufficiale italiano di Edward Barrett e altre informazioni
A La Spezia, il giovane Barrett, arrivato con la flotta americana su nave Cumberland, conobbe la
futura moglie, Palmira De Ribrocchi, che si era recata nella città ligure per un breve
soggiorno presso una sorella, a sua volta moglie di un ufficiale di marina.
Dall'unione nacquero quattro figli; di cui una sepolta a La Spezia, una morta in tenerissima età, uno sepolto a Livorno, tutti in entrambe basi militari.
Camillo fu l’unico a sopravvivere.
Donna Palmira De Ribrocchi era nativa di Tolone, di quella Casata Ribrocchi, Patrizia già iscritta
nel libro d’oro e menzionata nel blasonario subalpino, a sua volta figlia di Giambattista
Ribrocchi e della baronessa Jenny Jousserrandot de Persange, Jura, Francia.
Sull'atto di Battesimo del piccolo Camillo, cui fu imposto il sacramento nella casa
paterna, a La Spezia, “per pericolo di vita”, si scrive che:
fu Padrino il nonno, il Cavaliere Giovanni Battista De Ribrocchi,
figlio di Agostino, domiciliato in Genova -
Madrina, la zia, Elena De Ribrocchi, figlia del Giovanni Battista e
della Baronessa Jenny Jousserandot de Persange in Ribrocchi, pure residente a Genova,
battezzante Padre Frassinetti (Santi Beati).
Camillo Barrett fu educato al Collegio Nazionale di Genova.
Nel 1867 prese parte alla campagna dell’Agro Romano – Mentana e alla tentata liberazione di
Roma, per la quale venne decorato e fu autorizzato a fregiarsi della medaglia.
Visse a Montevideo (Uruguay) dal 1868 al 1876, dove collaborò alla costruzione dell’acquedotto della
città e dove fondò il giornale “L’Italia Nuova”, di ispirazione chiaramente massonica.
A Montevideo, Camillo Barrett, che grazie al padre godeva anche della cittadinanza americana,
venne nominato Viceconsole della Repubblica Uruguayana a Genova.
Suo padre, il commodoro Edward Barrett, in quel periodo era con la flotta
americana nel Sud Atlantico, come testimoniano fotografie e lettere, dalle quali si
evince che si incontrarono a Montevideo. La lingua parlata tra padre e figlio era il francese.
Rientrato in Italia nel 1876, tre anni dopo sposò la Nobile Antoinette Alberica Petronilla Angela Maria Del Piano, figlia del
Nobile avvocato Giorgio Del Piano, di Volpeglino e della contessa Louise Descamps de Torras, di Lille, Francia.
Dall’unione nacquero tre figli: Edoardo, Maria Alfreda (deceduta a 30 anni), Elena Vittoria (deceduta a 31 anni).
Barrett aveva gradualmente trasferito i suoi interessi nel tortonese, terra d'origine, dove fu pioniere dell'applicazione della nascente industria e promotore
di diverse attività imprenditoriali e culturali per lo sviluppo del territorio.
Camillo Barrett fu intimo amico di Eteocle Lorini (Eteocle Lorini), economista di fama internazionale e docente
di Scienze delle Finanze all’Università di Pavia, autore di monografie di argomento monetario,
di studi sull’economia persiana, e della riforma monetaria russa, cui Tortona ha dedicato
una via. Lo testimonia una lettera che Camillo Barrett scrisse alla principessa De Carini per conto del prof. Lorini,
con risposta della stessa in francese, nella quale la principessa si dichiara preoccupata
della grave malattia e lo ringrazia di aver fatto da intermediario.
Un’altra amicizia cara a Camillo Barrett fu quella con il generale Arzano (LA FIGURA E L’OPERA DI ARISTIDE ARZANO), come testimonia l’interessante
e sempre attuale lettera, per i contenuti, a lui indirizzata dal generale stesso.
Camillo Barrett morì a Tortona il 15 marzo 1924: nel suo testamento chiese: “funerali modestissimi, niente inviti, bastando quello della Lega Navale, niente fiori e niente chiacchiere. Sulla cassa il berretto garibaldino, medaglie e sciabola.”